Storia del Cinema Ariston
Il Cinema Ariston nasce nel 1953 per volontà di Alessandro Albano,
titolare di una libreria che sceglie di realizzare un'arena estiva della
capienza di 676 posti all'interno del lotto compreso tra Via Abruzzo,
via Toscana e Via Emilia, di sua proprietà. A curare il progetto è
l'ing. Nicola Capriulo. Nel 1958 Alessandro ottiene l'autorizzazione
all'apertura dell'Arena Albano, approvata con la metà dei posti
previsti. Nello stesso anno questi decide di coprire l'arena per
costruirvi una sala cinematografica chiusa, ma senza successo.
L'attività dell'arena va avanti fino al 1965: alla morte di Alessandro
l'attività passa ai figli Domenico e Oscar. Quest'ultimo, avviata una
società con Cataldo Pulpo che rileva la quota di proprietà di Domenico,
nel 1970 incarica l'ing. Francesco Lorusso di redigere il progetto di
copertura della sala, prevedendo una capienza di di 506 posti senza
galleria.
Nel 1973 è ultimato il nuovo cinema Ariston, cinema di seconda visione,
e l'attività di gestione viene affidata alla società fino al 1979, anno
in cui Pulpo diviene unico proprietario del locale. Con la gestione
della famiglia Pulpo il cinema diviene sala di prima visione. Nel 2004
la proprietà passa ai figli di Cataldo Pulpo, Gianni ed Enzo, che ne
conducono l'attività e ne curano la programmazione.
(Fonte:
Valentina Ieva, Francesco Maggiore "Territori
del cinema: Stanze, luoghi, paesaggi. Un sistema per la Puglia" Ed.
Gangemi, 2013)
Cataldo Pulpo
Dall'articolo "Con
lui se ne va un pezzo della tarantinità"
Straordinario.
Ripetendo la parola ancora dieci volte non si riuscirebbe a dare la
reale dimensione di Cataldo Pulpo.
Lo si è capito ieri pomeriggio, quando tutta la città di Taranto, dalle
autorità agli amati confratelli, gli ha reso l’ultimo saluto. La
cerimonia esequiale del geniale imprenditore tarantino, nella chiesa
gremitissima di San Domenico è stata segno di un estremo omaggio ad un
uomo buono e generoso. «Quanta gente hai aiutato!» sussurrano diversi
tra la folla assiepata tra i banchi della chiesa, madre di tutte le
celebrazioni e dei riti della Settimana Santa tarantina - che ieri
sembrava improvvisamente troppo piccola per contenere la folla degli
amici ……….«Il bene si fa e lo si dimentica» – e così andava avanti
Dino, seminando pillole di cristianità e umanità in un mondo che
sembra in rotta con la parola pace. Aveva per la sua vita e per
quella della sua amatissima famiglia – la moglie Lena, i figli Enzo e
Lalla, la nuora Carmela e il genero Gianni e i quattro nipotini – un
solo comandamento : la famiglia unita.
E’
stato per tutti un esempio di vita raccogliendo quello che ha seminato:
amore.
Dino Pulpo nasce a Taranto nel 1931,
nella città vecchia - forse è superfluo scriverlo – in piazza Castello.
E forse anche per questo che la sua
prima impresa industriale, fondata nel 1959, si chiama proprio Al
Castellino. Chi non ha mangiato una pizza a quei tavoli ……!.chi fra
i tarantini non è stato accolto nella sua birreria dalla sua affabilità
e voglia di socializzazione, dal suo modo di dare accoglienza ed affetto
come a casa, anche all’ospite di una sola ora.
Ma Dino era un
imprenditore illuminato ed ecco nascere subito, dopo il successo del
Castellino, il cinema Ariston, poi il Daniela, e poi anche
il Satyrion, locale alla moda sulla litoranea salentina.
«Gente come Dino - si diceva sempre ieri durante il rito funebre – non
dovrebbe mai morire, per continuare ad essere un modello per tutti». Lo
si diceva mentre le lacrime rigavano il volto dei presenti e le note
delle marce funebri della tradizione pasquale tarantina erano intonate
dalla banda ………l’ultima nazzicata di Dino ……dell’Addolorata……………
La struttura del
locale
Dall'ingresso principale si accede alla hall, dove sono sistemati il
bancone bar a destra e la biglietteria a sinistra, e che anticipano i
due accessi in sala. Negli anni '90 la sala è oggetto di una ristrutturazione , che ne porta
la capienza a 399 posti e prevede altresì l'ampliamento del palco con
camerini per ospitare compagnie di teatro amatoriali.
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